Aprire attività individuale in Italia? Ma anche no!

Aprendo una ditta individuale in questo paesi firmi la tua condanna.
Una problematica tutta Italiana di spese e burocrazie varie sull'apertura di un attività commerciale di artigianato artistico.

Premetto che sono un artigiano di 26 anni lavoro nel settore del legno, piccoli lavori di falegnameria, restauro, lavori artistici di qualità, di design e di liuteria. Ho una mia attività, o meglio avevo una mia attività. Bene, beh bene, insomma veramente...  Comunque pubblicherò le spese totali della mia attività di quando ho aperto, lavorato e poi dopo due anni chiuso, perché mi sono rotto i marroni delle spese troppo alte e della gente che non vuole spendere.
L'artigianato ha un costo belli! non sono Babbo Natale!

Sarò schematico sui pagamenti in due anni esatti di attività (01/09/2015-31/08/2017)

Apertura attività partita iva, camera di commercio, ufficio industrie ed enti vari, insomma burocrazia varia tanto per intenderci: 800 €
Trasloco andata: 380 €
Ispezione tecnico del suono: 130 €
Ispezione geometra: 50 €
Certificato di rispondenza e di conformità: 150 €
Lavori elettricista: 200 €
Lavori Idraulico: 150 €
Sanitari: 80 €
Voltura enel: 50 €
Assicurazione per 2 anni: 1.400 €
Spese furgone Carsharing: 120 €
Materiale macchinari e spese per allestimento negozio: 800 €
Totale Affitto del locale: 10.250 €
Totale bollette della luce: 1.050 €
Riparazione serranda elettrica: 300 €
Trasloco ritorno: 600 €
Chiusura camera di commercio: 70 €
Inail e inps per 2 anni: 9.500 €
Spese commercialista 250 €

Totale: 26.330 € Con questi soldi mi sarei potuto comprare una macchina ti tutto rispetto.

Dividiamo questa cifra per i mesi complessivi (24) = 1.097,0833333 € va beh arrotondiamo 1.100 € in media di spese ogni mese. In pratica per sopravvivere dovevo guadagnare 700 € in più cioè 1800 € circa, fate voi.
Anche se ogni mese avessi guadagnato 1000 € che sarebbe stato un lusso come guadagno, sarei rimasto sempre sotto di circa 100 €
E poi si dice che l'artigianato paga e ha tanto lavoro. Balle! Forse alle volte si ha tanto lavoro, ma si guadagna poco. La cosa che la gente non ha capito di questo mestiere e settore, che lavoro-tempo ha un pessimo rapporto. Ossia lavori tanto ma guadagni poco per il tempo in cui hai impiagato a fare quel lavoro. Non vuol dire che l'artigiano in questione è lento o non è bravo, ma semplicemente per fare un certo tipo di lavoro, in particolar modo un lavoro di qualità ci vuole il giusto tempo, altrimenti si fanno i lavori frettolosi fatti male.
Però la gente vuole spendere poco e al tempo stesso il lavoro fatto bene.
Purtroppo non capisce, e se un'artigiano chiede tanto, a prescindere viene preso per ladro, ma l'artigiano ha i suoi buoni motivi. Ragazzi! o scegliete un lavoro di qualità ma spendete il giusto, oppure un lavoro a basso prezzo ma scadente, altrimenti andate all'Ikea e non rompete i coglioni! Chiaro!
Purtroppo il settore dell'artigianato o meglio per quanto mi riguarda il campo del legno, è uno dei lavori con un rapporto guadagno-tempo-fatica fra i peggiori, parlo di chi lavora in proprio come libero professionista.
Oggi come oggi se la cava chi ha aperto da più di 10 (prima della crisi del 2008), perché bene o male si è fatto conoscere e ha il proprio giro, oppure chi lavora in squadra in un attività composta dalle 2/3 persone in su, perché francamente da soli è dura come l'acciaio!
Sconsiglio vivamente di aprire in Italia un attività di questo genere, il rischio di vedersi prosciugare tutti i soldi con tasse e burocrazia varia è praticamente certo, e quindi così si fa un buco nell'acqua.
Il motivo dunque perché gli artigiani lavorano in nero è semplicemente questo, così prima o poi la finanza li becca gli fanno il culo e sono costretti a chiudere.
La gente sceglie così gli stranieri che chiedono molto meno, perché non pagano niente, nonostante siano in Italia già da un'pò di anni, loro hanno sussidi e appoggi politici. Non andiamo certo a scoprire l'acqua calda. In questo modo la gente per risparmiare da lavoro quindi agli stranieri e in questo modo si entra in un circolo vizioso che non migliora certo la situazione lavorativa ed anzi impoverisce ed esclude dal mondo del lavoro gli Italiani. Ma questo è un tema molto vasto e francamente non ho voglia di entrare nei dettagli.
E poi ci si sorprende se artigiani di talento soprattutto giovani (e soprattutto studiosi) se ne vanno all'estero. Tra cui anche i 40enni che vengono considerati ancora giovani, ma che francamente non sono più giovani e in un paese normale sono considerati di mezza età, perché i giovani, cioè quelli che dovrebbero già lavorare ed essere non solo il futuro ma anche già il presente sono quelli che vanno dai 18 ai 30 ma in Italia questa cosa è pura utopia.
Un appello che faccio ai giovani Italiani, rivolto soprattutto a chi ha talento e che un domani e forse già oggi può arricchire la società del paese dove andranno, fatevi una vita ed Espatriate Ragazzi! Espatriate! Che la pensione forse all'estero ve la daranno a differenza che in Italia dove schiatterete prima di ottenerla.
Parla uno che ormai è già a Parigi a vivere e lavorare.
Bisogna fuggire! Via dal paese dei burocrati, dei politici, degli impiegati statali, dei dirigenti, dei direttori, dei consiglieri, dei magistrati, dei sindacalisti, dei raccomandati dei figli di e ancora e di tutti questi parassiti senza arte ne parte che si fanno mantenere da gente di valore che si fa il culo e lavora sodo e che si è veramente rotta i coglioni di pulire il buco del culo a questi cialtroni rotti in culo! Buconi! Scusate Busoni volevo dire!
In Italia chi lavora, produce e si mette in gioco viene sfruttato dallo stato a beneficio di questa zavorra di persone. Quando si dice che: il mondo va al contrario, o meglio in Italia.





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